Azienda


Coordinare gli elementi della natura per riprendere il metodo autentico di produzione del vino, esattamente come nel passato: un semplice e naturale obiettivo, per il quale nel 2000 abbiamo costituito l'Azienda Dossi Retici.

Coltivare il terreno nel modo meno invasivo possibile per produrre un prodotto dal legame inscindibile con la terra dalla quale nasce: per questo, da vigneti piantati da vecchi maestri durante gli anni Venti, abbiamo sostituito i pali e le piante morte perché la vite, contrariamente alla maggior parte delle specie vegetali, più invecchia migliore è la qualità del vino.



Dal lavoro a cielo aperto tra i terrazzamenti di vitigni centenari a quello più nascosto nelle cantine nascono vini dalla personalità unica, che parlano della loro storia e della loro terra: venite a scoprirli, saremo lieti di farvi conoscere la nostra azienda.



La Valtellina

Il versante sud valtellinese delle Alpi si può definire una nicchia di microclima caldo in un contesto alpino, che permette la coltivazione della vite di varietà tardive come il nebbiolo e altre locali (rossola, marzemino e altre). Qui una sinergia tra componenti climatici e terreni di natura diversa spingono la vite al limite, allungando il ciclo vegetativo e ottenendo il massimo come qualità.

Le murature in sasso nei vigneti, che formano i tipici terrazzamenti, assorbono calore di giorno e lo rilasciano di notte. Queste si estendono da Morbegno a Tirano e sono formate da sassi sovrapposti senza malta (muri a secco) che vanno dal metro di altezza a imponenti muri di 5-6 metri.

La tecnica di coltivazione della vite in Valtellina si è definita nel 1700 coi maestri dell’illuminismo (lo stesso Pietro Ligari, architetto e pittore lombardo e produttore di vino vissuto nel XVIII secolo ha lasciato un memoriale di agricoltura sulle varietà e la tecnica di coltivazione e la produzione del vino di Valtellina) perfezionandosi continuamente fino ai giorni nostri.